Musicoterapia – a cura di Barbara Tarozzi

Musicoterapia – a cura di Barbara Tarozzi

La musicoterapia, relazioni di aiuto, prendersi cura, farsi carico. Partiamo. La parola “musicoterapia” unisce due processi epistemologi- musica e trapia. Il termine trapia sta a significare il prendersi cura della “persona” in quanto tale. Parlando di persona, intendiamo quindi altro dall’individuo, pensiamo alla persona come parte di un sistema più ampio la sua famiglia di appartenenza, il contesto, l’ambiente sociale, la rete psicosociale-culturale in cui la vive, è inserita e integrata.

C’è una definizione metodologica che Bateson ci ha dato come insegnamento ed è quella del “contesto” come matrice dei significati, cioè la co-condivisione dei significati. In quest’accezione, le relazioni diventano dunque l’elemento significativo sul significato di quello che si sta facendo.

Per potersi prendere realmente cura della persona, dobbiamo farci carico anche della sua rete di appartenenza, dobbiamo esplorare insieme i legami significativi e significanti: la famiglia, gli amici, l’ambiente sociale in cui è inserita; dobbiamo in altre parole, lavorare su un insieme di persone, sulle loro relazioni umane, scoprendo quelli che sono i significati a tutti i livelli, svelando la metacomunicazione sottesa e osservando ciò che avviene nel contesto sociale.freepik

Obiettivo della Musicoterapia

La musicoterapia si presenta come quella chiave che permette di entrare e aprire le porte che danno accesso a tutte le forme espressive, è un processo attivo, un mezzo, uno strumento importante che si somma a tante altre tecniche espressive, dove il fulcro chiave dell’espressività è l’attivazione di quelli che chiamiamo ‘processi creativi’. Ogni individuo è dotato di un potenziale creativo e della possibilità di esprimersi in tutto ciò che “lo” appartiene ed è utilizzando la musica in maniera creativa, la musicoterapeuta entra in una relazione attraverso il canale non verbale attivando il linguaggio corporeo-sonoro-musicale. L’intento è di fornire strumenti per liberare quel potenziale che è intrinseco e avvicinarsi alle personali caratteristiche: inventive, intuitive e immaginative come valore estrinseco. La musicoterapia è utile per avviare un processo di educazione alla forma ritmica, vantaggioso per formare poi un successivo collegamento con l’acquisizione del ritmo della parola. Faciliteremo così l’elaborazione e la comprensione della divisione delle frasi in sillabe.

Area di Broca, Area di Wernicke e Ritmo-Movimento

L’integrazione della musica con il ritmo corporeo attraverso un movimento congruo e studiato nei minimi dettagli ha effetti molto importanti nella persona. Sappiamo infatti che la musica attiva entrambi gli emisferi creando una serie di aspetti metabolici e ghiandolari di primaria importanza. La musicoterapia favorisce un’elasticità delle connessioni neurali del cervello interessate all’Area di Broca (coinvolta nell’elaborazione del linguaggio), connessa all’area di Wernicke (coinvolta nella comprensione del linguaggio) stimolando così la persona ad accrescere le proprie capacità linguistiche, favorendo la capacità di ricercare nuovi e altri modi di comunicazione ed espressione. esiste in esso. Le persone utilizzeranno il corpo come forma espressiva favorendo così l’apprendimento di altre sconosciute abilità. La necessità di muoversi nello spazio ci dà modo di liberare tutto ciò che spesso non riusciamo a trasmettere con le parole: limitare o annullare tali movimenti porta con sé il rischio del silenzio e della cristallizzazione di emozioni mai espresse e solo trattenute.

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